Un recente caso di attacco con ransomware punta nuovamente l’attenzione sulla necessità di tutelare le aziende con sistemi di sicurezza e politiche di backup efficaci.
Quello dei ransomware è un problema che affligge da tempo le aziende di tutto il mondo. I ransomware prendono di mira i computer Windows così come i NAS, ma i danni più rilevanti riguardano i server. Ecco quanto successo a The Heritage Company, società statunitense di telemarketing i cui server sono stati colpiti da un ransomware.
Le conseguenze dell’attacco sono state piuttosto negative: le perdite accumulate per via del ransomware hanno portato l’azienda a licenziare 300 dipendenti e a sospendere l’attività.
Sicurezza e backup per combattere gli attacchi ransomware
The Heritage Company avrebbe perso centinaia di migliaia di dollari e la cancellazione integrale dei dati. L’azienda ha pagato il riscatto, ma ciò non è stato sufficiente poiché sono andati comunque persi dati importanti per l’attività dell’azienda. A seguito di questo tentativo di recupero non riuscito, l’azienda ha dovuto fare una ristrutturazione e licenziare 300 persone.
L’annuncio è arrivato in maniera inaspettata per i dipendenti, che non avevano ricevuto notizia dell’attacco da parte del ransomware e sono stati licenziati poco prima delle vacanze di Natale.
Questo caso evidenzia ancora una volta che una protezione efficace dalle minacce sia fondamentale per l’attività di un’azienda. Da un lato deve esserci una protezione attiva dagli attacchi sotto forma di una soluzione di sicurezza avanzata, dall’altro lato deve essere invece presente una robusta politica di backup che sia in grado di tutelare l’azienda anche nel caso in cui i criminali riescano a superare le difese.
L’impatto di un attacco di questo tipo può essere devastante per un’azienda, in particolare quando si tratta di attività di PMI che non possono permettersi di pagare le ingenti somme richieste. Le spese per la prevenzione saranno comunque sempre inferiori rispetto a quelle per la cura.